giovedì 17 novembre 2011

Ancora su Abbey Lincoln

Pubblicato domenica 25 febbraio 2007

Ritorno su Abbey Lincoln in quanto, dopo aver scritto le note precedenti, ho trovato finalmente un film che cercavo da tempo nel quale compare la nostra 
protagonista. Si tratta di The Girl Can't Help It del 1956, con Tom Ewell e Jane Mansfield, girato per sfruttare l'onda del successo del rock'n'roll, la cui trama serve da pretesto per legare insieme le esibizioni di un certo numero di cantanti allora molto popolari: da Little Richard a Gene Vicent, dai Platters a Fats Domino ecc.., cosa molto diffusa in quegli anni, visto che allora non esistevano i videoclips.
Fra questi troviamo anche una giovane, splendida e seducente Abbey che, tutta fasciata in un abito rosso molto sexy, canta Spread the World, una specie di rock-gospel. Si tratta del suo primo documento sonoro disponibile, anteriore anche alle incisioni del 1956 contenute nell'album Abbey Lincoln's Affair, di nessun interesse jazzistico, naturalmente, ma utile per rendersi conto della straordinaria bellezza di quella giovane di Chicago trasferitasi in California per cantare nei night clubs e che dopo l'incontro con Max Roach diventerà, negli anni '60, una delle cantanti più impegnate del jazz.






Questa sua particolare avvenenza non passò inosservata ad Hollywood e negli anni '60 la troviamo protagonista in Nothing but a man del 1964, premiato a Venezia, ma mai proiettato nelle sale in Italia, e in Un Uomo per Ivy (For Love of Ivy) del 1968  con Sidney Poitier. La Sua carriera di attrice protagonista si ferma qui, però negli anni successivi compare spesso in vari serial TV. Nel 1971 partecipa ad un episodio di Mission Impossible, il serial TV da cui verranno poi tratti gli omonimi films con Tom Cruise.
Il ritorno al grande schermo avviene nel 1990 con Mo' Better Blues di Spyke Lee, nel ruolo della madre del protagonista.

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