venerdì 18 luglio 2014

"Aurum" (Parco della Musica records 2014): Il nuovo disco di Piero Delle Monache





L'uscita della nuova fatica di Piero Delle Monache, giovane musicista che seguo con attenzione fin dagli esordi, mi ha indotto ad interrompere questa specie di anno sabbatico, dovuto in parte all'età ed agli acciacchi, ed in parte alla pigrizia e alla carenza di stimoli.
Dopo Welcome del 2010 e Thunupa del 2012, dei quali ho già parlato su questo blog, questo nuovo album, realizzato dopo la fortunata tournée africana dello scorso anno,


 costituisce una specie di appendice al precedente Thunupa, come si può già intuire dalla copertina che, pur con evidenti spunti africani, richiama la precedente.
I protagonisti sono, però, solo in parte gli stessi: manca il pianista Claudio Filippini, sostituito da Giovanni Ceccarelli sia nel tour, sia nel disco, musicista di cui ho già ampiamente parlato su questo blog, e che era presente anche in Welcome.
Per il disco, inoltre, al quartetto del tour si è aggiunto il chitarrista Mauro Campobasso (nella foto con il sassofonista) 

foto di Mario Sabatini

al quale si devono anche gli arrangiamenti dei 13 brani, tutte composizioni originali del leader, nelle quali l'ispirazione africana è più o meno presente sottotraccia, senza gli eccessi pseudo-tribali presenti in molto etno-jazz.






Inoltre in alcuni brani sono presenti altri musicisti ospiti: Luca D'Aquino alla tromba in Miramare, Bepi D'Amato al clarinetto in Blu I, Othnell Mangoma, percussionista conosciuto in Africa e reclutato per l'occasione, in La Festa e Fedex, Marco Bardoscia al double bass sempre in Fedex, e Tati Valle voce in La Risacca.
Un album ricco di emozioni, ricchezza richiamata anche dal titolo AURUM, che oltre all'età dell'oro narrata da Esiodo, strizza l'occhio anche al classico omonimo liquore abruzzese, terra d'origine del leader.



I 13 brani sono tutti godibili e spaziano dal eccitante Nairobi, ispirato dal traffico frenetico della città kenyota, (ma che mi ha anche ricordato la vivacità dei mercati e dei bazar africani, come piazza Jemaa el Fna a Marrakesh) al più soave ABC che apre il disco.
In sintesi un disco gradevolissimo, che conferma le eccellenti qualità di Piero Delle Monache, sia come compositore sia come strumentista, coadiuvato da una compagine di musicisti di grande qualità. 
Per concludere queste brevi note e dare un'idea di cosa stiamo parlando, propongo l'ascolto di uno dei brani contenuti nel disco


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